In sintesi
- 🎬 Rocco Schiavone 5
- 📺 Rai 2, ore 21:20
- 🕵️♂️ La quinta stagione della fiction crime italiana segue le indagini del vicequestore Schiavone, interpretato da Marco Giallini, tra noir, ironia e drammi personali nella grigia Valle d’Aosta, offrendo uno sguardo realistico e umano sul genere poliziesco.
Rocco Schiavone, Marco Giallini, Antonio Manzini, fiction Rai: sono queste le parole chiave che ogni vero appassionato di crime italiano dovrebbe appuntarsi per questa serata. Il ritorno di Rocco Schiavone 5 (stasera su Rai 2 HD alle 21:20) non è solo una scelta “obbligata” per gli amanti del poliziesco, ma anche un appuntamento culturale per comprendere uno dei personaggi più iconici della narrativa e della televisione italiana degli ultimi anni. Dimenticate i soliti detective infallibili: aostano solo perché trasferito, cinico solo perché ferito dalla vita, Schiavone è un protagonista che, puntata dopo puntata, scava nelle imperfezioni dell’animo e nella provincia più cruda, portando in casa degli spettatori un mix tra giallo nordico, noir metropolitano e dolorosa umanità.
Rocco Schiavone 5: La fiction crime italiana con Marco Giallini
La quinta stagione si apre con “Il viaggio continua”, un titolo che è quasi una dichiarazione di metodo: nonostante tutto, Schiavone (un Marco Giallini in stato di grazia) non si ferma. Due operai francesi trovano il cadavere di un uomo sul Monte Bianco e, pur di fuggire dalle indagini, lo trascinano oltreconfine in Valle d’Aosta. A questo giallo internazionale, scritto con mano ironica, si intrecciano i tormenti di Schiavone, che tra un’indagine e l’altra si trova sempre più solo, smarrito nei dialoghi interiori con la moglie defunta Marina, esasperato dal grigiore della provincia, allergico all’ottusità delle regole. Un mix che riesce, episodio dopo episodio, a rifondare la crime fiction italiana rendendola adulta, empatica e spietata allo stesso tempo.
La narrazione dei romanzi di Antonio Manzini, qui tradotta in immagini dalla regia attenta di Simone Spada, è fedele alle atmosfere cupe e ai ritmi irregolari propri del personaggio: se vi aspettate soluzioni rapide e rassicuranti, girate canale. Qui la verità si cerca tra malesseri, sarcasmo e una magistrale galleria di “losers” resi vivi da un cast in grandissimo spolvero. Valeria Solarino, nei panni di Sandra Buccellato, offre un inedito contraltare emotivo, mentre Massimiliano Caprara, Miriam Dalmazio e Diane Fleri completano una squadra credibile e affiatata.
Perché Rocco Schiavone è diventato un cult
Parliamoci chiaro: in tempi in cui la fiction “di genere” spesso si accoda ai cliché anglosassoni, la saga del vicequestore romano (suo malgrado) ha creato un microcosmo a sé, mescolando nero, bianco e molte sfumature di grigio. L’enorme impatto culturale della serie sta proprio qui:
- I dialoghi dissacranti e la sottile autoironia, con la mitica “scala delle rotture di coglioni” e le descrizioni zoologiche delle persone che passano dall’ufficio di Schiavone.
- L’ambientazione unica: la Valle d’Aosta grigia e sospesa, set che sembra vivere di vita propria e che, come sostiene più di un critico, restituisce un realismo sospeso tra alpino e noir quasi scandinavo.
Non a caso, la critica paragona spesso Schiavone a personaggi come Don Draper o persino BoJack Horseman: uomini malinconici e autoironici, carichi di ferite mai del tutto rimarginate, capaci di farci ridere persino davanti all’orrore di un’autopsia o alla propria solitudine. La fiction è diventata un punto di riferimento anche per gli autori under 40 in cerca di una nuova identità televisiva nazionale, dimostrando di saper parlare sia al pubblico generalista sia agli amanti del crime più raffinato.
Fiction Rai: la nuova stagione di Rocco Schiavone e approfondimenti
Sul fronte degli ascolti, la serie Rai non tocca mai i picchi di pubblico delle soap più tradizionali, ma conquista una fanbase affezionatissima (specie su RaiPlay) e il plauso della critica, con voti generalmente tra il 7 e l’8,5 nelle più importanti piattaforme (giusto per dare un riferimento, ogni nuovo episodio fa registrare boom di commenti e discussioni sui social).
Gli appassionati non possono perdersi alcuni dettagli nerd che hanno fatto la storia della saga: il medico legale che mangia allegramente accanto ai cadaveri, la presenza della moglie Marina come fantasma ironico più che lugubre, una squadra di poliziotti di provincia che alterna scazzi colossali a scene da sitcom. E poi c’è il valore della saga libraria: Antonio Manzini continua a pubblicare romanzi e racconti, rendendo la fiction un caso quasi unico in Italia di continuity tra pagina e schermo, degno dei grandi franchise internazionali.
- Nota nerd: la serie viene girata quasi interamente tra Aosta e dintorni, con set reali che contribuiscono a quella sensazione di sospensione geografica e emotiva: sembra che Schiavone cammini davvero su un confine, sia psicologico che fisico.
- Lascito culturale: la figura dell’eroe imperfetto, sarcastico ma incredibilmente umano, ha fatto scuola. Non sorprende che molte altre fiction Rai e Mediaset stiano tentando di emularne il tono, spesso senza lo stesso tocco sopraffino.
Se siete stanchi degli stati d’animo preconfezionati e cercate una storia che scava dentro, Rocco Schiavone 5 – stasera su Rai 2 – è l’appuntamento da non mancare. Sullo sfondo, una Valle d’Aosta mai così noir, al centro un Giallini che non sbaglia una battuta, e in primo piano uno sguardo inedito sulle fragilità, le ironie e i dolori che ci rendono davvero umani. Un prodotto che, tra commedia amara e indagine “hard boiled”, entra di diritto tra i classici della serialità crime nostrana. Non è solo un’altra fiction: è un pezzo della miglior Tv italiana degli ultimi dieci anni.
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